mercoledì 31 marzo 2010

Risultati delle Elezioni Regionali


Come era immaginabile l’unico vincitore è il massiccio astensionismo che ha contraddistinto queste elezioni.
La classe politica deve porsi il problema di come far ritornare i cittadini alle urne, e non cercare di capire chi ha vinto o chi perso: tutti hanno perso!
Sicuramente "se si vuole porre un freno a questa deriva che allontana la maggioranza degli elettori bisogna ripensare e mettere in discussione l’idea stessa di partito unico, a destra come a sinistra".
Comunque sono passati già due giorni ed oltre ad una timida presa d'atto mi sembra che nessuno rifletta sulle cause dell'aumento dell'astensionismo.
La disaffezione alla politica, o la volontaria astensione, deve essere immediatamente capita dall'attuale classe dirigente perchè adesso il cittadino ha voluto dare un segnale; in seguito il voto, da "non voto", si può trasformare in "voto di protesta" e quest'ultimo sicuramente premierà partiti estremisti o dell' "uomo qualunque".
Purtoppo per l'Italia, Berlusconi è contento perchè ha vinto, Bersani è contento perchè ha retto.
Fortunati loro ......

venerdì 26 marzo 2010


Elezione Regionali del 28 e 29 Marzo 2010
Oggi finisce la campagna elettorale per le prossime regionali e molti amici Repubblicani, non avendo il simbolo dell’Edera sulla scheda elettorale mi chiedono cosa votare.
Già alle Regionali del 2005 il nostro simbolo non era presente, ma accordi politici locali ci avevano fatto sentire parte integrante della coalizione e abbiamo, così, partecipato alla competizione elettorale contribuendo con il nostro voto e con il nostro appoggio.
E’ sicuro, che anche in questa tornata, i Repubblicani sapranno sicuramente cosa e come votare; certo la mia risposta non sarà quella che li farà cambiare idea.
Ancora adesso, infatti, non so se non andare a votare, o se andando, votare scheda bianca.
E’ la prima volta dalla mia maggiore età che, qualunque sia la decisione presa, non darò una preferenza ad un partito o ad una coalizione.
Le ragioni di mia tale decisione sono fondamentalmente due:
1) in generale tutta la legge elettorale così come è stata formulata, con l’accordo sia della maggioranza (PD) che della minoranza (PDL), penalizza fortemente i partiti minori che si devono comunque appoggiare ai “grandi” ed il Partito Repubblicano Italiano, fortunatamente, non è mai stato vassallo di altri;
2) il numero delle firme richieste per la presentazione della lista, infatti, è troppo alto (più di mille a provincia) e questo esclude, nuovamente e senza ombra di dubbio, i partiti minori come il nostro, pur avendo rappresentanza in Parlamento e pur essendo presenti sul territorio nazionale nelle varie istituzioni (anche nel caso in cui il PRI si volesse presentare da solo).
Il Partito Repubblicano della Toscana ha cercato in tutti i modi e con un grande sforzo, appellandosi addirittura all’emendamento “truffa” sulla legge elettorale, di presentarsi in questa tornata, purtroppo non è riuscito a raccogliere in almeno sei province (numero minimo per presentarsi) le firme richieste; ad esempio gli amici Radicali con un loro candidato a Presidente della Regione, pur avendo una percentuale di consensi maggiore della nostra, si presenteranno solo in sei province (e questo fa capire quanto sia difficile).
C’è da dire, inoltre, che prima del voto si sa già quale sarà (all’80%) la composizione del prossimo Consiglio regionale perché tutto è deciso a tavolino dalle segreterie dei partiti, e, quindi, per il cittadino la scelta si basa solo su quale schieramento porre la propria “fiducia” e non sugli uomini.
Per assurdo, sapendo già chi vince e chi, non scommettendo ancora una volta sulla Toscana, perde, ciò fa si che per “i non schierati” è ininfluente andare ad esprimere il proprio voto (e non la propria preferenza).
Posso capire che tale modello elettorale (cioè non inserire le preferenze) sia adeguato nelle Regioni in cui il voto di scambio (leggi sempre preferenze) è soggetto a pressioni al di fuori della legalità, ma in Toscana questa ratio non è “passabile”, quindi si desume che è stata pensata, sempre con l’appoggio della minoranza, per “avere tutto sotto controllo”.
Questo è un altro motivo che mi allontana dal voto: come cittadino è il motivo principale, come militante può sembrare che passi in secondo piano, ma in questa logica anche all’interno dei partiti si avrà un appiattimento totale perché il politico si staccherà sempre di più dal proprio elettorato.
Vi sembra che in Italia ci sia una campagna elettorale?
Avete visto in faccia i vostri candidati?
Solo ed esclusivamente il partito a livello centrale avranno l’obbligo di fare politica, mentre la base dovrà solo cercare di vivacchiare; ed anche qui i piccoli partiti, che hanno sempre preso consensi confrontandosi con la base o come il PRI tramite l’associazionismo, sono ancora una volta penalizzati perché hanno poco spazio nei media.
In molti Consigli comunali, a riprova, dove la legge elettorale prevede le preferenze sono presenti questi partiti perché il cittadino sa ancora ascoltare e valutare e quando è dentro la cabina elettorale, se Dio vuole, fa sempre come vuole.

giovedì 25 marzo 2010

Dichiarazione rilasciata al Corriere di Maremma


Il Consigliere comunale del Partito Repubblicano Italiano Luca Santini, in seguito alla richiesta di un commento relativo all'articolo del Corriere di Maremma del 24 Marzo 2010
"Ente montano, odore di maxi multa. Massa Marittima, attesa per il verdetto della Corte dei Conti su un caso del 2008",
ha così risposto:

"La via del continuo ricorso alla Corte dei Conti non è una scelta condivisa dai Repubblicani, va limitata ai casi di grave ottusità degli Amministratori.
Più in generale, quando ci siamo trovati di fronte a gravi scelte gestionali, noi abbiamo preferito chiamare in causa la responsabilità degli Amministratori di fronte al Tribunale penale competente.
Nel caso in questione, quindi, non ci siamo lasciati coinvolgere e non abbiamo condiviso l'iniziativa dell'altra componente della minoranza consiliare.
Di certo, se l'Amministrazione comunale venisse davvero condannata, gli Amministratori in carica non potrebbero far finta di nulla e non potrebbero nemmeno rifugiarsi negli errori delle amministrazioni precedenti perché il Presidente della Comunità Montana ed il Sindaco dell'epoca erano le stesse persone di oggi."

link dell'articolo:
http://www.provincia.grosseto.it/rassegna/text.php?text=t184275&trova=

giovedì 18 marzo 2010


In data 18 Marzo come previsto dal regolamento, con l’insediamento del nuovo Consiglio Comunale in seguito alle ultime elezioni amministrative, è stata istituita la nuova Commissione Pari Opportunità.
Il Consigliere Comunale Luca Santini esprime soddisfazione per la presenza nella Commissione della rappresentante del Partito Repubblicano Italiano Laura Miranda.
Inoltre vede con molto interesse la presenza, per la prima volta, di una rappresentante dell'Associazione Mazziniana Italiana nella persona di Mariaelena Cernuto.
Sia Laura che Mariaelena, entrambe provenienti da diverse esperienze sia professionali che associative, sapranno sicuramente portare idee nuove e nuova linfa all'interno della Commissione.
Un affettuoso e particolare ringraziamento va all'amica Sandra Fazio che ha rappresentato il Partito Repubblicano Italiano nella scorsa legislatura.

mercoledì 17 marzo 2010

Sanità. L’esponente del PRI attacca Mariotti. «Promesse, ma pochi fatti». Marrami non si fida delle buone intenzioni espresse in Consiglio

UMBERTO Marrami, l’esponente del Pri locale, torna sull’assistenza sanitaria per niente convinto che il Direttore Generale dell’Asl Fausto Mariotti abbia sciolto tutti i dubbi emersi in queste settimane.
«Come è stato facile riscontrare la mia denuncia sulla mancata attuazione degli impegni da parte dell’Azienda Sanitaria in materia di primariati e di organizzazione dei servizi al Sant’Andrea colpiva nel segno. Infatti — afferma Marrami — subito dopo si sono mossi il Pd, Massa Comune ed anche il sindaco ha cercato di spengere le polemiche organizzando un’audizione del direttore invitandolo ad una seduta del Consiglio».
Quindi non crede che si risolvano i problemi dell’ospedale?
«Suggerisco di non affidarsi troppo al buonismo che direttore e Giunta, del tutto d’accordo tra di loro, hanno cercato di diffondere allo scopo di evitare nuove polemiche. In realtà si è trattato del solito filmino che ci viene ripresentato ogni volta che solleviamo la questione. Hanno fatto così tutte le amministrazioni e tutti i direttori che si sono succeduti negli ultimi 15 anni. Ed intanto andiamo sempre più indietro».
Stavolta sembra che i primari nelle unità più importanti vengano nominati.
«E’ esattamente ciò che ci è stato detto un anno fa prima che arrivasse il nuovo direttore, però non li abbiamo visti, ed è stato ripetuto che o sono in fase di espletamento o sono state avviate le procedure, ma non è stata indicata una sola scadenza. Se sarà vero che un giorno avremo prima due, poi quattro, nuovi primari, quantomeno questi saranno arrivati con forti ritardi».
Un esempio?
«Il Punto Nascite, quando venne chiuso fu detto che non sarebbe stata soppressa la ginecologia e che gli interventi di chirurgia ginecologica classificati più semplici sarebbero rimasti al Sant’Andrea; in altri termini sarebbe dovuta rimanere una struttura medica minima la quale avrebbe potuto avvalersi del supporto di Chirurgia. Non mi pare che ciò sia avvenuto; al contrario, la chiusura del Punto Nascite ha comportato di fatto anche la chiusura di Ginecologia».
«Si era anche detto — conclude Marrami — che il parto non a rischio avrebbe potuto essere eseguito nell’ospedale massetano, ed anche questo impegno non è stato mantenuto perché non è stata creata la struttura minima necessaria che avrebbe richiesto solo un’equipe di ostetriche, ognuna delle quali costa quanto un infermiere, e molto meno di un medico».
Come mai ad Orbetello, dove esiste un ospedale dello stesso livello del nostro, le cose sono andate meglio?
«Perché la classe politica di Orbetello, di sinistra e di destra , si fa ascoltare di più».

mercoledì 10 marzo 2010

X MARZO 1872


Cade oggi l'anniversario della morte di

Giuseppe Mazzini

in Pisa, avvenuta il 10 marzo del 1872, sotto il falso nome di George Brown, in casa della famiglia Rosselli.
Onoriamo il grande patriota che dedico' tutta la sua vita alla causa dell'Italia unita e repubblicana.