domenica 13 dicembre 2009

Endas Circolo Edera Massa Marittima


Domenica 13 dicembre l’Assemblea dei Soci del Circolo “Edera” aderente all’ENDAS ha rinnovato le cariche sociali.
Si è trattato di un passaggio importante per avviare un profondo piano di rilancio del Circolo di Vicolo Massaini.
Il Circolo nei decenni, dal dopoguerra fino ad oggi, ha svolto un’importante funzione di accoglienza di tante persone che hanno avuto a disposizione un locale per ritrovarsi nel tempo libero, magari per una partita di carte o per un saluto tra amici.
Formalmente il Circolo, fin dalla sua fondazione, è stato considerato alla stregua di una struttura collaterale del Partito Repubblicano ma, nonostante ciò, con molta oculatezza i dirigenti non lo hanno mai voluto considerare uno strumento di propaganda ed hanno sempre consentito il libero accesso a chiunque senza vincoli e senza condizioni.
Negli ultimi anni il Circolo per una lunga serie di motivi ha visto ridursi la frequentazione e sempre più ha evidenziato i segni del tempo trascorso.
Da qui la necessità di un completo rilancio.
Il nuovo Consiglio Direttivo del Circolo è così costituito: Luciano Testori, Presidente, Gian Piero Caglianone, Massimo Cavaglioni, Domenico De Palo, Adamo Giuggioli, Giacomo Marrami, Francesco Martini, Laura Miranda, Giuseppe Nicolaci, Luca Santini, Andrea Spadini.
L’Assemblea, inoltre, ha eletto all’unanimità Presidente Onorario Nedo Bernardini.

martedì 1 dicembre 2009

Considerazioni del Consigliere del P.R.I. Luca Santini sul rinvio delle nomine al CdA del Falusi


In linea generale quando si “rinvia” una decisione si intende che non si è in grado di prendere quella decisione. Ma se il rinvio a finalizzato a prendere una decisione migliore, allora il rinvio è necessario.
Il Sindaco ha fornito le spiegazioni sul rinvio. D’altra parte non si può trascurare che il Falusi è divenuta una struttura intercomunale e non si può sottovalutare l’opportunità, proprio nell’interesse dell’Istituto, di ricercare ogni possibile intesa.
Quindi, il rinvio non sembra una mera soluzione dilatoria o pretestuosa.
Siamo, quindi, per appoggiare la proposta di rinvio.
Nel contempo, però, vogliamo indicare quella strada che ci sembrerebbe importante che la Giunta seguisse per poter approdare alla migliore soluzione per noi:
1- che il rinvio sia breve
2- che la Giunta ed il Sindaco mantengano fermi i presupposti irrinunciabili:
la maggioranza dei Consiglieri resti di nomina del Consiglio Comunale di Massa Marittima, ed il Presidente resti espressione di questi
3- che in caso di perdurante disaccordo strumentale da parte di Follonica il Sindaco e la Giunta avviino rapidamente una verifica dello stato delle cose per impostare sollecitamente l’eventualità di uno scorporo dell’unità di Follonica dall’Istituto Falusi di Massa Marittima.

domenica 22 novembre 2009

Amatur: La Nazione del 22.11.2009 ed il Corriere di Maremma del 23.11.2009


LA NAZIONE del 22.11.2009
Sabato 14 Novembre l’Assemblea dei Soci di A.MA.TUR. ha proceduto alla rielezione del Consiglio di Amministrazione anticipando i tempi della naturale scadenza che era prevista per Giugno 2010.

Che significato dare a questa decisione dell’azionista pubblico, ossia il Comune di Massa Marittima, che è anche il socio che detiene la maggior parte delle quote della società?

Ne parliamo con Luca Santini, consigliere del P.R.I. in seno al Consiglio Comunale, in quanto rappresentante di quella parte politica che si è mantenuta costantemente critica nei confronti di A.MA.TUR., fino a ricorrere più volte alla Procura della Repubblica con esposti diversi nell’arco di tutto il decennio passato dalla fondazione della Società.

R. Dall’Amministrazione Comunale arriva un segnale che non va trascurato visto che siamo appena agli inizi della nuova legislatura. Di certo c’era la necessita di rinnovare il Consiglio di Amministrazione anche per determinare una netta discontinuità con un passato che era stato fin troppo caratterizzato da duri scontri a causa delle inefficienze della società. Credo, però, almeno fino a prova contraria, che aver anticipato la scadenza possa costituire l’indizio che aspettavamo in direzione di un cambiamento di rotta rispetto alle consociate ed Enti derivati. Se sarà così lo vedremo presto quando il Consiglio si troverà a discutere e prendere decisioni su COSECA, soprattutto, e su Falusi.

D. C’è da ritenere, quindi, che A.MA.TUR possa cominciare a muoversi fattivamente per costruire un futuro turistico per Massa Marittima, strutturato e duraturo?
R. Guardi, il cambio del Presidente in una società come A.MA.TUR non può risolvere alcun problema; da questo punto di vista non si potevano addossare troppe responsabilità al Presidente uscente, né si può caricare di eccessive speranze il nuovo Presidente. Questo problema non è in mano agli Amministratori di A.MA.TUR., tocca ai soci individuare concretamente la missione da perseguire in rapporto ai bisogni del settore e trasformare tale missione in obiettivi da assegnare al Consiglio di Amministrazione ed al suo Presidente. In altri termini, se da un lato è indispensabile ed improrogabile che vi sia un Ente dedicato a costruire finalmente una piattaforma turistica seria, dall’altro, di sicuro, una missione di questo tipo non può essere l’A.MA.TUR che conosciamo a realizzarla.

D. Quale sarebbe a questo punto la vostra proposta?
R. Secondo noi il Comune, in veste di azionista pubblico e socio principale, dovrebbe costituire un gruppo di lavoro, cui partecipino persone effettivamente in grado di assicurare i contributi attesi, cui delegare il compito di ridisegnare la società ed i suoi meccanismi di funzionamento, in rapporto alla missione turistica di cui stiamo parlando. Potrebbe venire finalmente a concretizzarsi l’idea di un’ A.MA.TUR. più leggera dal punto di vista dell’ingombro statutario, più agevole ed in grado di muoversi efficacemente su pochi ma importanti obiettivi. A fronte di tali obiettivi la nuova A.MA.TUR. dovrebbe essere chiamata a presentare un piano di medio lungo periodo ed i programmi attuativi, con tempi e costi verificabili, cosicché l’Amministrazione Comunale, se approva, possa chiamare tutti i soci di A.MA.TUR. ad approvarli ed a sostenerli con finanziamenti ad hoc.


CORRIERE DI MAREMMA del 23.11.2009

La questione AMATUR sembra imboccare una nuova strada.
Il recente rinnovo del Consiglio di Amministrazione, avvenuto sabato 14 novembre nel corso dell’Assemblea Generale dei Soci, potrebbe costituire il punto di ripartenza della Società, dopo tante polemiche in sede politica animate soprattutto dai repubblicani.
“La gestione di AMATUR –dice Luca Santini , rappresentante del PRI in seno al Consiglio Comunale- è sempre stata un punto di seria frizione con l’Amministrazione Comunale. Più in generale, la ragione del dissidio politico con le diverse amministrazioni che si sono succedute negli ultimi dieci anni è stata la politica di gestione delle quote di partecipazione nelle aziende pubbliche da parte della Giunta.
Si pensi, soprattutto, ai gravosissimi costi del COSECA”.
“Su AMATUR abbiamo sempre contestato l’assurdità della forma giuridica in relazione alla missione che una società di quel tipo dovrebbe essere chiamata a svolgere per il nostro Comune.
Sembra più una Società di capitali che un ente a funzione assegnata.
Noi abbiamo bisogno di qualcuno che “costruisca” le premesse per un turismo stabile e duraturo, visto che al turismo affidiamo la prospettiva economica e sociale dei massetani.
Non possiamo occuparci solo dell’immagine; se non si lavora per organizzare un’offerta turistica strutturata non potremo mai sperare che chi viene a Massa Marittima vi si trattenga per alcuni giorni, anziché per poche ore.
C’è poi da lavorare sulle nuove opportunità. Chi si sta impegnando per creare le condizioni per lo sviluppo della piccola impresa nel settore?
Ecco come abbiamo sempre visto AMATUR.
Altrimenti abbandoniamo AMATUR e creiamo qualche altra cosa di utile al riguardo.”
“La nomina di un nuovo Consiglio di Amministrazione per noi può essere l’occasione utile per soffermarci a riflettere su questi aspetti e per muoverci cambiando direzione”.

venerdì 6 novembre 2009

La Nazione del 06.11.2009


Il Consiglio Comunale di Martedì 6 Ottobre ha visto le forze politiche confrontarsi sulle consuete variazioni di bilancio di fine periodo, argomenti apparentemente scontati ma che spesso al loro interno nascondono situazioni complesse ed onerose per il Comune.
La dialettica fra le parti ed anche all’interno della minoranza non è mancata ed in più occasioni si sono viste le componenti della minoranza votare in modo del tutto diverso tra di loro.
Siamo partiti da qui per porre alcune domande al neo consigliere del PRI Luca Santini.

D. In più occasioni la minoranza si è rivelata divisa nelle votazioni in Consiglio. E’ ancora il riflesso delle recenti elezioni comunali ?
R. Le posizioni della minoranza riflettono bene le diverse posizioni politiche tra i partiti e gli schieramenti. Le tre componenti sono accomunate dal fatto di essersi poste tutte in antitesi alla rielezione del Sindaco uscente. Per il resto si tratta di aree politiche diverse e che rimarranno tali, anche se sarà necessario lavorare insieme per rendere incisivo il ruolo dell’opposizione, soprattutto sui temi strategici e più importanti per il Comune.
Il problema principale, però, non sta qui. La diaspora delle opinioni all’interno della minoranza, fosse volta ad individuare di volta in volta la soluzione più giusta nell’interesse dei massetani, andrebbe considerata come uno strumento di approfondimento e di democrazia.
Purtroppo, invece, nella diversità delle opinioni all’interno della minoranza e nel confronto tra minoranza e maggioranza, non mi pare che il Consiglio Comunale stia dedicando l’attenzione necessaria ai veri problemi del Comune; sembra quasi che non tocchi al Consiglio Comunale di discutere sullo stato reale del Comune.

D. Secondo Lei quale dovrebbero essere le priorità ?
R. Senza dubbio l’economia, i posti di lavoro, la produttività. La nostra società non produce quanto i tempi moderni richiedono, non sta nascendo nulla. In questo modo perderemo sempre più strada rispetto ai Comuni confinanti. Domandiamoci: la stagione turistica sta andando meglio o peggio che nel 2008, ed il trend degli ultimi cinque anni si sta rivelando migliore o peggiore di quello dei cinque anni precedenti. Inoltre, sulla base dei dati, è ragionevole prevedere che i prossimi cinque anni siano migliori o no?
Ci sarebbero da considerare altri indicatori ma, già rispondendo con serietà a queste domande, si otterrebbero indicazioni essenziali sul programma degli investimenti del prossimo anno, dei prossimi tre anni e dei prossimi cinque anni.
Ebbene, tutto ciò è ignorato dal Consiglio Comunale; in questa fase si sta discutendo, mi lasci dire, di piccole cose, dalle quali non dipende il futuro del Comune.

D. Sulle variazioni di bilancio approvate cosa può dire?
R. Nel complesso si tratta di qualche centinaia di migliaia di euro, destinate tutte al finanziamento dell’ordinaria amministrazione. E’ chiaro che il Sindaco e la Giunta sono criticabili perché hanno dedicato all’ordinaria amministrazione anche l’avanzo dell’esercizio precedente.
C’è stato perfino un provvedimento che riguarda il Co.Se.Ca. ed il finanziamento di alcune spese riguardante i rifiuti solidi urbani che abbiamo scoperto non rientrano nel servizio affidato al Consorzio.
Se noi ci limitiamo a discutere della mera variazione è difficile pretendere che il Sindaco non debba provvedere a quei servizi e chiedere di destinare diversamente quelle risorse.
Perché, invece, l’Amministrazione non pone il problema della insopportabilità dei costi del Co.Se.Ca., che è diventato un “pozzo senza fondo”, in cui la gestione partitica ha generato costi e disservizi mostruosi a tutto danno dei contribuenti?

D. Anche sull’allargamento delle Commissioni consiliari il P.R.I. ha votato contro.
R. Purtroppo si è registrato solo il nostro voto contrario, secondo la regola che vuole tutti d’accordo se c’è da decidere di allargare la spesa comunale.
Capisco la proliferazione delle Commissioni nei grandi Comuni. Ma da noi che senso ha portare da quattro a sei il numero delle Commissioni quando il Consiglio è costituito in tutto da sedici consiglieri? Fanno fatica ad incontrarsi?
Oltretutto ne verrà fuori una macchinosa articolazione di riunioni che comporterà che un certo argomento, prima di arrivare in Consiglio Comunale, possa essere discusso da una o più Commissioni e capiterà che quasi tutti i consiglieri partecipino ad una o due o più Commissioni.
Peraltro, i nostri problemi, almeno al livello in cui vengono trattati, giustificano la perdita di tante giornate di lavoro (ricordiamoci che i Consiglieri e Assessori che partecipano alle Commissioni hanno l’assenza giustificata sul lavoro)?
Questi comportamenti fanno pensare che se i Comuni debbono sprecare risorse ed energie in questo modo ben vengano i tagli al funzionamenti degli Enti Locali.


Massa Marittima ottobre 2009

lunedì 12 ottobre 2009

Corriere di Maremma del 12.10.2009: Intervista a Luca Santini


In Consiglio Comunale si cominciano a delineare le diversità tra i Gruppi della Minoranza.
P.R.I., PDL e Massa Comune spesso si mostrano unite nel voto, ma non sempre, e le argomentazioni sono sempre e comunque diverse fra i tre gruppi.
Emblematico di tale stato di cose si è rivelato il voto sull’allargamento del numero delle Commissioni consiliari che, con l’accordo di maggioranza e opposizione, è stato portato da quattro a sei, addirittura modificando il Regolamento del Consiglio Comunale.
Contro il provvedimento ha votato solo il Consigliere repubblicano Luca Santini
“Un Consiglio Comunale di 16 Consiglieri non avrebbe bisogno di Commissioni permanenti perché si fa presto ad incontrarsi e si fa presto a decidere – questa la tesi di Santini.
E’ comprensibile l’istituzione delle Commissioni nelle città grandi dove il Consiglio è costituito da 40 o 60 persone, ma qui potevamo accontentarci delle quattro che già avevamo.
Peraltro, non ci dobbiamo dimenticare che per partecipare alle riunioni di Consiglio e di ben sei Commissioni permanenti i Consiglieri saranno frequentemente impegnati, con dispendio di giornate di lavoro, perché non va trascurato che il Consigliere usufruisce di permessi sul posto di lavoro, e con aggravio di costi per il Comune.
Sarebbe giustificato tutto ciò, e andrebbe bene, se la collettività ne ricevesse un beneficio concreto, ma se il contributo alla soluzione dei problemi è quello che si è visto fino a qui c’è da ritenere che il valore aggiunto che verrà assicurato da tale maggiore dispendio di risorse si riveli insussistente.
E’ curioso, ma non sorprende, che maggioranza e Massa Comune si siano trovate d’accordo”.
Il Consigliere Santini ha anche obiettato su una variazione di spesa per € 45.000 per servizi che riguardano il CO.SE.CA.: “E’ inaccettabile che l’Amministrazione Comunale continui a far gravare sui cittadini massetani le inefficienti prestazioni del Consorzio.
I massetani pagano una tassa esosa, non più sostenibile ed il Sindaco dovrebbe avere il coraggio di dire basta, di prendere posizione, di minacciare di uscire dal CO.SE.CA. e se necessario di uscire davvero.
Con ciò che facciamo pagare ai contribuenti potremmo tornare a provvedere in proprio o ad ipotizzare una sinergia con altri Comuni scontenti del servizio”.

sabato 10 ottobre 2009

Intervista a Umberto Marrami - Ottobre 2009


“La politica massetana si è rimessa in moto con poco stile e poche idee.”
E’ l’apertura di Umberto Marrami che di recente ha lasciato il seggio del Pri in Consiglio Comunale a Luca Santini.
“Ho scelto così perché ritenevo necessario ed improcrastinabile dare un segnale di discontinuità con il passato e riprendere l’iniziativa con una squadra rigenerata, più forte e più motivata.
Bisogna promuovere e fare qualcosa di importante per uscire da questo stallo altrimenti Massa Marittima sarà condannata ad una stazionarietà irreversibile.
D. Cosa pensi di fare?
R. La politica massetana è ridotta ad un tran tran quotidiano, guidato da scarsità di idee dal lato della maggioranza e da uno sterile vocio privo di esperienza utilizzabile e senza bussola dal lato della minoranza.
Ci si potrebbe chiedere dove sia finito quel roboante annuncio di novità che certi improvvisatori della politica locale hanno urlato per mesi prima delle votazioni del 6 giugno; è tutto qui?
Bisogna tornare ad alzare il livello della partecipazione e bisogna rimettere in gioco le persone competenti. Solo così si può sperare in meglio.
Per quanto riguarda noi in particolare, ossia sul versante dell’area laica, quella che ruota attorno ai repubblicani, ci sarà grande movimento; da qui alla primavera riusciremo a cambiare molte cose e rinnoveremo in gran parte la nostra struttura umana, politica e di pensiero.
Vogliamo tornare anche a dar vita a nuove iniziative per il tempo libero, per l’educazione dei giovani, per il supporto all’istruzione e per la socialità.
Insomma, vogliamo dedicarci di più alla politica praticata.
D. Sulle prospettive del Comune sei sempre stato tra i pessimisti.
R. Ed abbiamo sempre avuto ragione ad esserlo. Vogliamo rifare i conti di come sono andate le cose a Massa Marittima negli ultimi quindici anni? O solo negli ultimi dieci, o anche solo negli ultimi cinque? Soltanto chi abbia interesse a non vedere potrebbe ancora sostenere che siamo andati bene. No, siamo andati male. E, veda, non era puro pessimismo, ma solo concreto realismo. E su tutto ciò, naturalmente, le amministrazioni pubbliche e la qualità della politica hanno grandi responsabilità.
Ed anche adesso è così, questa legislatura è partita nello stesso modo.
I classici “primi cento giorni” che tutte le nuove amministrazioni si prendono per presentare progetti importanti, da noi sono volati nell’indifferenza.
Dal 6 giugno, giorno del rinnovo dell’Amministrazione, sono già trascorsi quattro mesi e non si è ancora sentito affrontare alcuno dei problemi del Comune, primo fra tutti l’economia.
Ci si è persi in quisquilie come se Massa Marittima potesse aspettare ancora.”
D. Quindi avremo altri cinque anni sotto tono con gravi rischi di arretramento?
R. Non so prevedere come deciderà di governare il Sindaco in questa sua seconda legislatura e voglio sperare che questa volta non si dimostri vero il detto che “il buon giorno si vede dal mattino”. In ogni caso sono convinto che i prossimi saranno cinque anni interessanti.
Il mio ragionamento è questo. Il 6 giugno gli elettori di sinistra hanno deciso di cambiare e le amministrazioni di Monterotondo Marittimo, Castelnuovo, Pomarance, Volterra, Casole d’Elsa, solo per citare quelle più vicine, dopo decenni hanno cambiato colore; Follonica ci è andata molto vicina, Massa Marittima ha confermato il Sindaco uscente, ma negandogli centinaia di voti; insomma, ci sono segnali importanti che fanno ritenere prossimo anche da noi il capovolgimento di fronte.
A questo punto il Sindaco Bai ha due strade davanti, o non crede a questa prospettiva e, continuando a governare nello stesso modo, condannerà la sinistra, oppure la considera possibile e deciderà di governare in maniera diversa, direi rivoluzionaria rispetto alle consuetudini locali, ossia con progetti nuovi, coraggiosi e sfidanti, e con la grinta necessaria per attuarli.
Quindi, come vede, in ogni caso si tratterà di una legislatura interessante.

giovedì 1 ottobre 2009

L'associazionismo: il motivo per cui deve essere ritrovato


Nell’odierno contesto sociale gli individui hanno un comportamento volto all’isolamento intellettuale perché, trascurando il territorio e la partecipazione, si tuffano nei media, e soprattutto nella televisione, dai quali traggono prevalentemente le proprie idee senza un confronto con l’altro; a tale aspetto va aggiunta anche l’odierna crisi economica, che non essendo soltanto una semplice crisi finanziaria, ma strutturale e di sistema, vede l’attuale modello capitalistico, spinto all’eccesso ed all’individualismo, entrare in difficoltà.

Allora, forse oggi più che mai, è necessario riflettere sull’opportunità di un ritorno alla partecipazione ed al contatto tra e con le persone nel vivere quotidiano.

Questo contatto può avvenire solo riprendendo l’idea di associazionismo intesa non soltanto come mero e semplice strumento di aggregazione tra individui, ma come mezzo per il superamento di ostacoli e strumento moltiplicativo di forze, per tradurre le scelte in azioni, avendo come fine comune il progresso sociale ed intellettuale del singolo nel suo essere comunità.

Tale forma, quindi, oltre ad avvantaggiare la società in cui la persona vive e lavora, è anche fonte di miglioramento dell’individuo che si attiva in tale ambiente ed in cui, a sua volta, può accrescere e sviluppare la propria personalità e le proprie idee.

Il singolo, quindi, con la sua opera migliora la società e la società stessa, con il miglioramento dell’individuo, ne trae vantaggio.

Naturalmente l’associazionismo si sviluppa quando questo persuade la persona dell’esistenza di un fine di progresso e sviluppo della comunità in generale, ed in particolare, di valori e di obiettivi nell’associazione in cui questa si impegna.

Tra tutti gli insegnamenti che un’associazione può trasmettere, tra i più nobili, poiché espressione massima di altruismo e solidarietà, è l’attività di volontariato, intesa come l’adoprarsi in tutti i sensi (di tempo, di fatica, di disponibilità, di coraggio) per il prossimo e per la società senza nulla in cambio se non il sentimento di soddisfazione personale ed il convincimento di far parte di una comunità che viene arricchita e progredita con il proprio lavoro economicamente disinteressato e, quindi, solo ed esclusivamente per il bene della collettività.

Proprio queste qualità sopra descritte sicuramente le ritroviamo nell’Associazione di Misericordia e nei loro volontari che quotidianamente, con cognizione, ma senza vanto, operano per lo sviluppo sociale e morale di Massa Marittima (e non solo).

Naturalmente ogni associazione, anche la più nobile di scopo e valore, deve sottoporsi all’esame ed al giudizio di tutti per seguire la via del progresso; perciò, anche, la Nostra, vede con piacere un’eventuale discussione diretta solo ed esclusivamente a tale scopo: l’accettiamo, la desideriamo ed all’occorrenza sapremo anche ben promuoverla e farcene nostra per meglio comprenderci con gli amici, con i compagni, con quelli che vengono a Noi, come con quelli che se ne vanno o ci hanno lasciato.

Luca Santini

Ottobre 2009