mercoledì 17 marzo 2010

Sanità. L’esponente del PRI attacca Mariotti. «Promesse, ma pochi fatti». Marrami non si fida delle buone intenzioni espresse in Consiglio

UMBERTO Marrami, l’esponente del Pri locale, torna sull’assistenza sanitaria per niente convinto che il Direttore Generale dell’Asl Fausto Mariotti abbia sciolto tutti i dubbi emersi in queste settimane.
«Come è stato facile riscontrare la mia denuncia sulla mancata attuazione degli impegni da parte dell’Azienda Sanitaria in materia di primariati e di organizzazione dei servizi al Sant’Andrea colpiva nel segno. Infatti — afferma Marrami — subito dopo si sono mossi il Pd, Massa Comune ed anche il sindaco ha cercato di spengere le polemiche organizzando un’audizione del direttore invitandolo ad una seduta del Consiglio».
Quindi non crede che si risolvano i problemi dell’ospedale?
«Suggerisco di non affidarsi troppo al buonismo che direttore e Giunta, del tutto d’accordo tra di loro, hanno cercato di diffondere allo scopo di evitare nuove polemiche. In realtà si è trattato del solito filmino che ci viene ripresentato ogni volta che solleviamo la questione. Hanno fatto così tutte le amministrazioni e tutti i direttori che si sono succeduti negli ultimi 15 anni. Ed intanto andiamo sempre più indietro».
Stavolta sembra che i primari nelle unità più importanti vengano nominati.
«E’ esattamente ciò che ci è stato detto un anno fa prima che arrivasse il nuovo direttore, però non li abbiamo visti, ed è stato ripetuto che o sono in fase di espletamento o sono state avviate le procedure, ma non è stata indicata una sola scadenza. Se sarà vero che un giorno avremo prima due, poi quattro, nuovi primari, quantomeno questi saranno arrivati con forti ritardi».
Un esempio?
«Il Punto Nascite, quando venne chiuso fu detto che non sarebbe stata soppressa la ginecologia e che gli interventi di chirurgia ginecologica classificati più semplici sarebbero rimasti al Sant’Andrea; in altri termini sarebbe dovuta rimanere una struttura medica minima la quale avrebbe potuto avvalersi del supporto di Chirurgia. Non mi pare che ciò sia avvenuto; al contrario, la chiusura del Punto Nascite ha comportato di fatto anche la chiusura di Ginecologia».
«Si era anche detto — conclude Marrami — che il parto non a rischio avrebbe potuto essere eseguito nell’ospedale massetano, ed anche questo impegno non è stato mantenuto perché non è stata creata la struttura minima necessaria che avrebbe richiesto solo un’equipe di ostetriche, ognuna delle quali costa quanto un infermiere, e molto meno di un medico».
Come mai ad Orbetello, dove esiste un ospedale dello stesso livello del nostro, le cose sono andate meglio?
«Perché la classe politica di Orbetello, di sinistra e di destra , si fa ascoltare di più».

Nessun commento:

Posta un commento