venerdì 6 novembre 2009

La Nazione del 06.11.2009


Il Consiglio Comunale di Martedì 6 Ottobre ha visto le forze politiche confrontarsi sulle consuete variazioni di bilancio di fine periodo, argomenti apparentemente scontati ma che spesso al loro interno nascondono situazioni complesse ed onerose per il Comune.
La dialettica fra le parti ed anche all’interno della minoranza non è mancata ed in più occasioni si sono viste le componenti della minoranza votare in modo del tutto diverso tra di loro.
Siamo partiti da qui per porre alcune domande al neo consigliere del PRI Luca Santini.

D. In più occasioni la minoranza si è rivelata divisa nelle votazioni in Consiglio. E’ ancora il riflesso delle recenti elezioni comunali ?
R. Le posizioni della minoranza riflettono bene le diverse posizioni politiche tra i partiti e gli schieramenti. Le tre componenti sono accomunate dal fatto di essersi poste tutte in antitesi alla rielezione del Sindaco uscente. Per il resto si tratta di aree politiche diverse e che rimarranno tali, anche se sarà necessario lavorare insieme per rendere incisivo il ruolo dell’opposizione, soprattutto sui temi strategici e più importanti per il Comune.
Il problema principale, però, non sta qui. La diaspora delle opinioni all’interno della minoranza, fosse volta ad individuare di volta in volta la soluzione più giusta nell’interesse dei massetani, andrebbe considerata come uno strumento di approfondimento e di democrazia.
Purtroppo, invece, nella diversità delle opinioni all’interno della minoranza e nel confronto tra minoranza e maggioranza, non mi pare che il Consiglio Comunale stia dedicando l’attenzione necessaria ai veri problemi del Comune; sembra quasi che non tocchi al Consiglio Comunale di discutere sullo stato reale del Comune.

D. Secondo Lei quale dovrebbero essere le priorità ?
R. Senza dubbio l’economia, i posti di lavoro, la produttività. La nostra società non produce quanto i tempi moderni richiedono, non sta nascendo nulla. In questo modo perderemo sempre più strada rispetto ai Comuni confinanti. Domandiamoci: la stagione turistica sta andando meglio o peggio che nel 2008, ed il trend degli ultimi cinque anni si sta rivelando migliore o peggiore di quello dei cinque anni precedenti. Inoltre, sulla base dei dati, è ragionevole prevedere che i prossimi cinque anni siano migliori o no?
Ci sarebbero da considerare altri indicatori ma, già rispondendo con serietà a queste domande, si otterrebbero indicazioni essenziali sul programma degli investimenti del prossimo anno, dei prossimi tre anni e dei prossimi cinque anni.
Ebbene, tutto ciò è ignorato dal Consiglio Comunale; in questa fase si sta discutendo, mi lasci dire, di piccole cose, dalle quali non dipende il futuro del Comune.

D. Sulle variazioni di bilancio approvate cosa può dire?
R. Nel complesso si tratta di qualche centinaia di migliaia di euro, destinate tutte al finanziamento dell’ordinaria amministrazione. E’ chiaro che il Sindaco e la Giunta sono criticabili perché hanno dedicato all’ordinaria amministrazione anche l’avanzo dell’esercizio precedente.
C’è stato perfino un provvedimento che riguarda il Co.Se.Ca. ed il finanziamento di alcune spese riguardante i rifiuti solidi urbani che abbiamo scoperto non rientrano nel servizio affidato al Consorzio.
Se noi ci limitiamo a discutere della mera variazione è difficile pretendere che il Sindaco non debba provvedere a quei servizi e chiedere di destinare diversamente quelle risorse.
Perché, invece, l’Amministrazione non pone il problema della insopportabilità dei costi del Co.Se.Ca., che è diventato un “pozzo senza fondo”, in cui la gestione partitica ha generato costi e disservizi mostruosi a tutto danno dei contribuenti?

D. Anche sull’allargamento delle Commissioni consiliari il P.R.I. ha votato contro.
R. Purtroppo si è registrato solo il nostro voto contrario, secondo la regola che vuole tutti d’accordo se c’è da decidere di allargare la spesa comunale.
Capisco la proliferazione delle Commissioni nei grandi Comuni. Ma da noi che senso ha portare da quattro a sei il numero delle Commissioni quando il Consiglio è costituito in tutto da sedici consiglieri? Fanno fatica ad incontrarsi?
Oltretutto ne verrà fuori una macchinosa articolazione di riunioni che comporterà che un certo argomento, prima di arrivare in Consiglio Comunale, possa essere discusso da una o più Commissioni e capiterà che quasi tutti i consiglieri partecipino ad una o due o più Commissioni.
Peraltro, i nostri problemi, almeno al livello in cui vengono trattati, giustificano la perdita di tante giornate di lavoro (ricordiamoci che i Consiglieri e Assessori che partecipano alle Commissioni hanno l’assenza giustificata sul lavoro)?
Questi comportamenti fanno pensare che se i Comuni debbono sprecare risorse ed energie in questo modo ben vengano i tagli al funzionamenti degli Enti Locali.


Massa Marittima ottobre 2009

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