lunedì 6 settembre 2010

PRI TOSCANA : "LE PIETRE DEVONO SERVIRE PER COSTRUIRE, NON PER LAPIDARE A MORTE." APPELLO PER SAKINEH


I Repubblicani della Toscana invitano a sottoscrivere un appello per salvare la vita di Sakineh, la donna iraniana di 43 anni che rischia la lapidazione per adulterio, da parte di fanatici pervasi da uno spirito santo che autorizza ad uccidere chi si dimostra incredulo o empio.

Confessiamo che di fronte ai molti crimini compiuti in nome di presunte, sanguinarie religioni ci assale un senso di sgomento.Ci soccorre, però, la speranza nella Ragione, spregiata da chi la definiva meretrice del diavolo, dalle varie Inquisizioni, da chi processava immaginarie streghe e accendeva roghi contro i liberi pensatori, riempiendo di crudeltà anche le pagine della nostra storia occidentale. Che essa ci soccorra, rafforzata daquella fede laica che riposa sull’esistenza di una morale naturale accessibile a tutti gli uomini, perché tutti gli uomini sono dotati di ragione. Quella fede che insegna il rispetto della persona umana, della nostra come delle estranee, quell’amore per l’umanità, la confidenza nei suoi progressi, il desiderio di contribuirvi, la voglia di resistere alla cooperativa del dogma che ripresenta all’incasso cambiali che credevamo scadute ormai per sempre.

Le pietre devono servire per costruire muri che contengano la furia della natura, strade perché i popoli possano meglio incontrarsi, case per chi non ha un tetto dove ripararsi:non per lapidare a morte. Chi le usa per questo scopo nefando non è degno di vivere nel consorzio umano.

Anche le parole, a volte, se usate male possono diventare pesanti come macigni ed avvilire, ferire, anche uccidere, mase usate con sentimento, come per questo appello alla salvezza della donna iraniana, possono contribuire adedificare l’edificio dell’umana tolleranza: LIBERATE E RISPETTATE SAKINEH !


I Repubblicani della Toscana

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